Farmaci Ospedalieri
FARMACI ANTIBIOTICI:
Utilizzati per prevenire e trattare le infezioni durante e dopo l’intervento. Questi vengono scelti in base alla natura dell’intervento chirurgico, al rischio di infezione e alle condizioni del paziente. I più utilizzati sono:
- Cefazolina
- Ceftriaxone
- Gentamicina
- Meropenem
- Vancomicina
- Piperacillina e Tazobactam
- Teicoplanina
- Levofloxacina
- Ciprofloxacina
FARMACI PER IL SISTEMA GASTROINTESTINALE:
Utilizzati per trattare una varietà di disturbi del sistema digestivo, che possono variare da condizioni acute come ulcere ed emorragie gastrointestinali, a disturbi cronici come la sindrome dell’intestino irritabile.
- Inibitori della Pompa Protonica (IPP): Come il Pantoprazolo o l’Esomeprazolo che sono utilizzati per ridurre la produzione di acido dello stomaco e sono generalmente somministrati per via endovenosa per il trattamento si ulcere gravi o emorragie gastrointestinali quando la somministrazione orale non è possibile.
- Farmaci antiemetici: Come l’Ondansetrone o il Metoclopramide, somministrati per prevenire e trattare la nausea e il vomito post-operatorio, che sono comuni effetti collaterali dell’anestesia generale. In questa categoria rientra anche il Droperidolo che pur avendo un’azione antipsicotica, viene ormai utilizzato come antiemetico.
FARMACI PER IL SISTEMA CARDIOVASCOLARE:
Durante l’anestesia, la gestione della pressione sanguigna e della funzione cardiaca è fondamentale per evitare complicanze.
- Vasopressori: Come Noradrenalina, per aumentare la pressione sanguigna in caso di ipotensione durante l’intervento.
- Farmaci per la gestione del ritmo cardiaca: Come l’amiodarone, usato per trattare le aritmie in sala operatoria.
FARMACI PER GESTIRE LA COAUGULAZIONE:
Utilizzati per prevenire e trattare le emorragie durante e dopo l’intervento.
- Eparina: Somministrato per prevenire la formazione di trombi
- Acido tranexamico: Utilizzato per ridurre il rischio di sanguinamento durante gli interventi ad alto rischio emorragico